Ci sono libri capaci di unire la narrazione della realtà provinciale italiana con prospettive di più ampio respiro. Questo è il caso del romanzo horror “Unborn” di Christian Sartirana, edito Acheron Books.
Di seguito la quarta di copertina:
“Lorenzo è un cacciatore di libri antichi… e un alcolizzato. La sua vita si aggira stancamente tra soffitte ammuffite, alcol, e una madre pazza affetta da deliri mistici. Ma tutto cambia quando un misterioso cliente lo invita nel paesino fantasma di Robbia, sperduto nelle nebbie piemontesi, per valutare un’inquietante Bibbia apocrifa collegata agli appunti di un professore scomparso. Mentre lavora alla decifrazione dell’antico testo, orrende energie sembrano risvegliarsi: clochard che svaniscono nel nulla, preti che si suicidano, e una sequenza di incubi che prende a tormentarlo. Una terribile verità inizia ad affiorare: una forza oscura è in procinto di pervertire e condannare l’intera umanità… Da uno dei fondatori del neogotico piemontese, un romanzo dotato della luce sinistra degli orrori cosmici di Carpenter e di Lovecraft.”
Trovo che questo romanzo abbia diversi assi nella manica capaci di renderlo una lettura appagante per tutti gli appassionati di narrativa fantastica. I modelli di riferimento citati in quarta di copertina, Carpenter e Lovecraft, sono molto indicativi del clima e del tipo di atmosfera che è possibile aspettarsi tra queste pagine, e le aspettative non sono mai disattese. Con il procedere della lettura si respira un’aria sempre più opprimente, grazie alle splendide descrizioni delle visioni di orrore e corruzione, capaci di intrecciare toni onirici e al tempo stesso tremendamente realistici nella definizione dei dettagli. Ma in “Unborn” c’è anche molto di più che merita di essere scoperto e analizzato.
Cominciamo con l’ambientazione. Ci troviamo in Piemonte, tra Casale Monferrato, la città dove si trova la libreria antiquaria del protagonista Lorenzo, e il paesino fantasma Robbia, culla di un orrore che si manifesta dalle pagine del prologo e crescerà di capitolo in capitolo fino ai colpi di scena conclusivi. La dimensione fisica in cui si muovono i protagonisti è definita con cura e un realismo che a tratti diventa tremendo. C’è pochissima stilizzazione nella Casale di Lorenzo: chi legge non ha mai l’impressione di muoversi in luogo letterario, ma viene condotto attraverso luoghi concreti.
Un altro aspetto notevole dell’opera è la lingua utilizzata. Sartirana usa un linguaggio crudo nel senso più proprio di questa parola. Non c’è spazio per lungaggini o artifici: il lessico è vero, duro, sempre adatto alla fase della storia che viene affrontata. Quante volte capita di leggere romanzi in cui l’autore si sforza di usare una lingua rude, ma il risultato è una forzatura innaturale? Niente di tutto questo accade in Unborn. Lo stile ha la naturalezza della lingua parlata nella realtà, ed è capace di spaziare dal triviale al grottesco-sublime di certe notevoli scene, soprattutto sul finale.
In linea con quanto discusso finora è anche la caratterizzazione dei personaggi. Lorenzo è un uomo allo sbando ed entrare nei suoi pensieri consente ai lettori di scoprirne la profondità. Lungi dall’essere una semplice macchietta, pagina dopo pagina il protagonista mostra le sue fragilità e la sua umanità. Ed è proprio la sua piccola, immensa umanità a contrapporsi all’infinito orrore cosmico durante lo scontro finale del romanzo. Quale dei due avrà il sopravvento? Leggere per scoprirlo!
Un crescendo di ritmo e tensione, una narrazione senza tregua che si fa sempre più vertiginosa fino all’inaspettata conclusione.
“Unborn” è un libro complesso, sfaccettato, che parla di estremi. Dalla dimensione immensamente piccola della provincia piemontese all’immensamente vasto dell’universo, dall’amore alla depravazione, dalla natura umana alla sua negazione, l’autore gioca con le prospettive e mette in crisi le certezze.
E tu sei pronto a lasciarti travolgere?
Conoscevi già questo libro? Che cosa ne pensi? Fammi sapere nei commenti se questa recensione ti è piaciuta, se sei d’accordo con le mie opinioni o se ti ho incuriosito!