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Intervista con l’autrice: Rehema Rosazza

Sono sempre stata molto interessata al dietro le quinte dei libri che mi capitavano per le mani, fin da quando ero una bambina. Non per niente la prima cosa che leggo di ogni nuovo libro è la pagina dei ringraziamenti.

Questo perché l’esperienza di altri autori può essere di grande ispirazione per chi è intenzionato ad arrivare alla pubblicazione del proprio romanzo. E, anche da semplici lettori, è un privilegio scoprire che cosa c’è dietro i libri che abbiamo letto e amato, quanta fatica e quanto impegno.

Dopo l’intervista con Giovanni Cacioppo, oggi ho l’onore di presentarvi un’intervista con Rehema Rosazza, autrice del romanzo fantasy Adventure per La Corte Editore. Adventure è stato pubblicato questo luglio, ma è uscito in anteprima al Salone del Libro di Torino, dove ho avuto il privilegio di conoscere l’autrice.

Partiamo dall’inizio. Adventure è il tuo primo romanzo pubblicato, ma quando hai cominciato a scrivere? Come ti sei avvicinata al mondo della narrativa?

Ciao Sara, grazie per questa opportunità di raccontare un po’ più di me e del mondo dietro Adventure!

Il primo racconto che ricordo di aver scritto è stato intorno ai 10 anni. Io e mia sorella minore sentivamo l’esigenza di scrivere una sceneggiatura per riuscire a giocare bene a “fare le attrici” in una sit-com immaginaria. 

Ho poi continuato a scrivere storie ispirate ai giochi che inventavo, a volte traevo spunto da qualche sogno avventuroso oppure da qualcosa che avrei tanto desiderato fare.  

Leggere è diventata una passione solo più tardi, ero convinta che i libri fossero noiosi. Poi ho letto il mio primo romanzo di avventura ed è stata un’esperienza incredibile. 

Ricordo di aver pianto quando l’ho finito perché sentivo la mancanza dei personaggi. Da quel momento ho sempre provato a creare quel legame speciale tra personaggi e lettore.

Che cosa ami di più della scrittura? 

Amo rendere reale il mondo che è nella mia testa e adoro il momento in cui tutto prende vita e a te sta solo il compito di raccontare quello che vedi.

Un’altra cosa che mi piace è scegliere le parole giuste. Trovo straordinario il fatto che queste possano trasportarti ovunque e ho l’impressione che a volte ci dimentichiamo di questo lato “magico”, che se ben usato può regalare esperienze davvero belle.

Quale aspetto del processo di scrittura è per te più ostico e come hai superato le difficoltà?

Tendo a vivere con foga quello che scrivo, proprio come fossi nel mezzo dell’azione. 

A volte devo ricordarmi di tornare alla realtà, calmarmi e scrivere in modo corretto e riordinare i miei pensieri affinché si possano comprendere con facilità.

Il tuo Adventure è un fantasy avventuroso. Perché hai scelto questo genere e quali pensi che siano le sue potenzialità?

Ho scelto questo genere perché prendo spunto dall’avventura più straordinaria che esista: la vita.

Il Fantasy perché permette di lasciare la fantasia libera di esplorare e creare.

Tutto quello che si inventa trova il suo posto, senza bisogno di tante spiegazioni logiche.

Quale lettore fantasy metterebbe in dubbio un vascello volante? Piuttosto si chiederebbe come trovare il modo di salirci a bordo!

Il tuo romanzo vede come protagoniste ben dieci donne che collaborano per mandare avanti una nave volante e superare le più svariate disavventure. A cosa è dovuta questa scelta?

Ho scelto un gruppo di ragazze come protagoniste perché è una realtà che conosco molto bene. Mi sentivo in grado di raccontare le dinamiche di una compagnia che si vuole bene, proprio come una famiglia, ma che deve affrontare le difficoltà che nascono da caratteri diversi e idee opposte.

Volevo scrivere di come le divergenze si possono superare quando c’è collaborazione, della pazienza infinita che ci vuole, dell’importanza di far un passo indietro anche quando l’orgoglio ti suggerisce il contrario.

Raccontare del volto reale dell’amicizia, non di quella superficiale e romanzata.

Quali sono i tuoi autori di riferimento? Quali romanzi consiglieresti a chi volesse approcciarsi al genere fantasy avventuroso?

Posso condividere i libri (di vario genere) che mi hanno ispirata e colpita.

Primo tra tutti – anche se farà sorridere – “Il tuo primo libro delle streghe e delle fate” di Edizioni Larus. È un libro per bambini, disegnato benissimo e con delle atmosfere che mi fanno emozionare ancora oggi.

“ Il Conte di Montecristo”, il mio romanzo preferito. Una storia incredibile, piena di emozioni e insegnamenti. 

“Kon-tiki”, la storia vera di uomini che hanno affrontato la forza della natura utilizzando una zattera e metodi antichi di navigazione.

…E tanti altri, inclusi fumetti e albi francesi.

Per finire, hai un consiglio da dare agli scrittori che vorrebbero arrivare a pubblicare un proprio romanzo?

Il consiglio che posso dare, per la mia esperienza, è quello di scrivere quel libro che vorreste leggere ma che non riuscite a trovare da nessuna parte. 

Divertitevi a scriverlo, create qualcosa che amereste rileggere voi stessi per primi. 

Armatevi di pazienza mentre aspettate le risposte dalle case editrici, non accanitevi per essere pubblicati a tutti i costi. 

Occorre aspettare una persona speciale, qualcuno che riesca a scorgere la vostra visione e decida di scommetterci… e per questo ci vuole tempo.

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