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5 errori da non fare per promuovere il tuo libro sui social

Se sei uno scrittore alle prese con la delicatissima fase di promozione del tuo libro, è probabile che tu abbia pensato di usare i social per farti conoscere e far arrivare la tua storia ai tuoi lettori. Ottima idea: peccato che anche una presenza online a scopi promozionali abbia bisogno di una precisa strategia alle spalle. Devi pianificare la tua storia e le tappe per raccontarla, proprio come pianificheresti il tuo romanzo.

Molto spesso gli autori invece si buttano in questa fase allo sbaraglio. Col risultato che finiscono per commettere alcuni clamorosi errori che rischiano di compromettere il successo dell’impresa e la diffusione del libro.

Cosa curiosa, questi errori finiscono quasi sempre per assomigliarsi.

Vediamone insieme alcuni.

Inviare il link d’acquisto al romanzo tramite messaggio privato

Questo comportamento purtroppo è più comune di quanto piacerebbe agli altri utenti delle community online. Su Facebook, il novello scrittore invia la richiesta d’amicizia (magari ad altri scrittori) e appena questa viene accettata inizia subito a rinsaldare il rapporto… tramite spam. Su Instagram, molte volte questo avviene senza nemmeno aver cominciato a seguire gli utenti in questione. Mi è capitato di ricevere messaggi come “Ehi, ciao, ti lascio il link del mio libro, mi piacerebbe conoscere il tuo parere” da persone che non mi avevano mai seguita.

Si tratta di un comportamento che travalica la linea sottile tra marketing e spamming e come tale viene percepito dagli utenti che lo subiscono. Difficile in questo modo ottenere un nuovo lettore. Il rapporto con gli altri utenti andrebbe costruito nel tempo, attraverso interazioni costanti e disinteressate: sui social ciò che ricevi è proporzionato a ciò che dai.

Intasare i gruppi Facebook di pubblicità al tuo libro

Quante volte capita di vedere autori appena iscritti a un gruppo Facebook dedicato alla lettura e/o alla scrittura precipitarsi a intasarne la bacheca con link di acquisto al proprio libro? Più di quante ci piacerebbe.

Questo comportamento molte volte è vietato dalle regole stesse dei gruppi, che in genere limitano il tempo dell’autopromozione a uno o due giorni a settimana o a particolari circostanze. Assicurati di conoscere bene le regole di qualsiasi community tu decida di frequentare.

Commentare sotto un post altrui che non c’entra nulla

Questo errore è molto diffuso su Instagram, che permette di visualizzare con facilità i post anche di utenti non seguiti, a differenza per esempio di Facebook. Inoltre a metterlo in atto non sono solo gli scrittori, ma anche i bookblogger a loro volta alle prese con le prime esperienze di autopromozione.

Commentare a sproposito solo per far conoscere il proprio profilo, senza dare mostra di aver neppure letto il post che l’altro utente ha con fatica messo insieme, non ti farà mai fare bella figura. Se il tuo scopo è costruirti un pubblico duraturo, che ti segua di pubblicazione in pubblicazione, non è molestandolo che lo otterrai. Cerca di metterti nei panni del tuo lettore ideale: ti appassioneresti a un autore che commenta sotto una tua recensione: “Ehi, ciao, ho scritto un libro, seguimi”? Dall’altra parte del tuo schermo ci sono persone. In fase di promozione, il tuo compito è intercettare il loro bisogno specifico, E no, purtroppo nessuno ha bisogno di commenti fuori tema: i loro post hanno richiesto impegno per essere confezionati e il modo migliore per interagire e ottenere attenzione è dare risposte appropriate.

Denigrare chi scrive recensioni negative

Le recensioni negative capitano a tutti. Fanno parte del mestiere di scrittore, tanto quanto quelle positive. Non hai modo per evitarle, puoi solo farci pace e cercare di imparare qualcosa. È vero che non tutti coloro che lasciano una recensione a 1 o 2 stelle sono in buona fede oppure educati, anzi, spesso capita di incappare in veri e propri haters, soprattutto quando il libro inizia a diffondersi un po’. Ci sono alcune persone che semplicemente non tollerano il successo altrui e cercano di limitarlo diffondendo negatività.

Ma anche questo è un insegnamento: se non altro, ti dice da quali utenti tenerti lontano.

Tenerti lontano, però, non può essere sinonimo di esposizione al pubblico ludibrio. Che il recensore fosse in buona fede o no, usare i tuoi canali social per denigrarlo o attaccarlo squalifica in primis il tuo profilo. Anche se hai ragione e sei vittima di un hater, attaccare in risposta a una critica è un atteggiamento poco professionale che ti alienerà le simpatie degli altri utenti. A volte costa davvero tanta fatica ingoiare le risposte di fronte ad attacchi personali e cattiverie gratuite, ma purtroppo anche questo fa parte del mestiere di scrittore.

Può sembrare che sui social vinca solo chi urla più forte, ma non è così. Sii sempre educato e la tua gentilezza darà frutti.

Creare un profilo in cui parli solo del tuo libro/creare un profilo in cui posti solo selfie

Questi ultimi non sono errori nel senso di comportamenti fastidiosi e nocivi per altri utenti, ma sono piccole ingenuità che potrebbero rallentare la tua crescita. Creare un profilo dedicato solo ed esclusivamente al tuo libro, dove posti estratti, citi recensioni a 5 stelle, fantacast dei personaggi, potrebbe non essere la strategia migliore se non sei già famoso. Mettiti sempre nei panni degli altri utenti e dei lettori: perché dovrei seguire il profilo di un libro di cui non ho mai sentito parlare e che viene utilizzato solo come una vetrina? Piuttosto cerca di identificare una serie di argomenti inerenti al tuo libro che secondo te possono essere interessanti per i tuoi lettori e comunicali attraverso i tuoi post. In questo modo ritaglierai un’audience su misura.

All’estremo opposto, se vuoi usare i social per promuovere il tuo libro, sarebbe meglio mantenere sempre il focus. Se usi pagine professionali, non trattarle come profili privati. Quindi parla del dietro le quinte, del tuo metodo di lavoro, mostra il tuo mondo e il tuo laboratorio di scrittura. Però magari i selfie in bagno potrebbero non essere così interessanti per i tuoi lettori, no?

Promuoversi sui social non è un’attività facile. Richiede impegno, strategia e tanto tempo. Se inizi a pensarci all’uscita del tuo libro è già troppo tardi. Certo, puoi sempre comprare followers, non ci vuole niente. Però non confondere mai i numeri alti con un buon pubblico. Stai cercando i tuoi lettori, persone realmente interessate a te e a quello che scrivi. Se anche solo ne trovassi 1000 attraverso i social ti staresti posizionando nella fascia alta delle vendite librarie medie italiane. Quindi 1000 followers realmente interessati a te sono un buon numero. Invece 10000 followers comprati, oppure ottenuti tramite scambi di favore (o qualsiasi altro metodo di crescita non limpido a disposizione), non sono sufficienti. A contare davvero, in definitiva, non è la quantità, ma la qualità, e da questo dovrebbe dipendere ogni strategia di promozione social.

Ti è mai capitato di vedere o mettere in atto alcuni di questi comportamenti? Scrivimi nei commenti che cosa ne pensi!

1 commento su “5 errori da non fare per promuovere il tuo libro sui social”

  1. Onestamente non mi è mai capitato di mettere in atto questi comportamenti, ma mi è capitato di subirli. E confermo, è molto fastidioso.

    In particolare ricordo un caso in cui un tale mi ha inviato solamente il link al suo romanzo, senza mai aver avuto alto tipo di contatti e senza neppure un messaggio per aprire la conversazione. Specifico che tra l’altro questo individuo mi ha trovata per caso, perché neanche mi seguiva. Zero legami proprio. Io ho risposto con una gif che in sostanza diceva questo: “🙄”
    Diverso tempo dopo, la stessa persona si ripresenta inviando lo stesso link. A quel punto, invece di ignorarlo decido di rispondere qualcosa del tipo: “cosa ti spinge a inviare lo stesso link due volte a una persona che l’ha ignorato già la prima volta, per altro senza presentarti né niente?” Al messaggio ho annesso una serie di consigli per come migliorare la sua presenza sui social, per come pubblicizzare il suo libro senza fare spam, ecc..
    Cosa ho ottenuto? Che questo individuo si è arrabbiato e dopo una serie di insulti mi ha detto: “Se non ti interessa quello che mando puoi non rispondermi.”
    Non che magari sei tu che non devi importunare la gente, no? 🙂

    Morale della storia: una grossa fetta di queste persone che fanno spam crede che inviandoti il link del proprio libro—in chat, nei commenti di un post, per posta, sotto la porta di casa, dal camino, via gufo—ti sta facendo un piacere, e sei tu un gran maleducato a non accettare il suo favore. Mannaggia a loro.

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